Arte involontaria, voce della materia, spirito sentimentale che tutto riconnette, speranza irradiata dal guardare. Tutto in natura ha una collocazione, la posizione armonica di una nota dentro una strofa, il planare delle farfalle, irraggiungibile battito. Il suono della pioggia, del vento, dello scuotere della terra, il micro e il macro. Lo sanno bene le formiche che la collaborazione ha bisogno di ordine, conoscono bene gli elementi e la marcia del seguirsi. Quanto questo secolo ha bisogno della liberazione dell’arte solo i semi lanciati dagli uccelli nei parchi lo possono sapere. Se c’è una rivoluzione che può salvare il pianeta partirà dal centro, se c’è una foresta da mettere in salvo, solo la metropoli può placare il desiderio del disumano, se c’è una voce che può raccomandare l’uomo alla terra, vive nel silenzio della preghiera. / Dacci oggi la traccia del Seguirti, Equilibrio delle farfalle, Il sole dentro una nuova alba.
Category Archives: گیجی
Breath
Devoti al Percorso, Riconoscenti all’Incontro. Ricordi precedono l’attimo. (Agata Pietra)
Abbiamo bisogno fare pace col divino che risiede in noi. Energia vitale, ammirarla nei cieli, nutrirsi della stessa luce. (Mare depredato) – Nuvole di Zolfo: Oasi Playa / Museo dello Spazio.
Trovare un canale per comunicare con l’universo, la natura è il ponte. Radicare della preghiera, nessuna protezione è più efficace difronte l’illusione che sovrasta potere. Padre sei davvero tu? Io Sono. Il Futuro lo conosce solo Dio.
La Radice Quadrata di Tre – Penicillina, Polveri Magiche – Accompagna Sogni
Disinformazione in costante aumento. Scrivo con la sola luce di una candela, il colore è bianco, la luce oro. Figliolo, medaglie sono cucchiaini vuoti.
Prana, Energia Vitale. Il termine prana (dal sanscrito प्राण, prāṇa) significa letteralmente «vita» e in seconda istanza viene inteso come «respiro» e «spirito». (Wikipedia)
Catania Visionaria (1mqdb) – Orto Sociale Parco Martiri della Libertà
Gesù si serviva di Pietro per interloquire con i greci.
confusion
Col tempo provavo sempre più fastidio per la confusione, non quella del mercato dove risiede l’orecchio del popolo, ma quella della gente che si riuniva per sindacare, innalzare un rumore che imitava il suono, ma che in realtà risiede in dimensioni opposte. Preferivo stare solo, in disparte, non contrastare niente e nessuno, cercare solo l’armonia che tutto nutre e protegge, e a sua volta, trovata, stavo attento a non inquinare quella dimensione che non accetta parole per manifestarsi, echeggia nel profondo silenzio.