Uso e Riuso della Materia Percorso Inverso. Chi parte prima si fa la strada con calma. Risolto per altri Due Mesi. La Discarica di Lentini Sopporterà Oltre la Sua Capacità, il materiale trattato sarà ridistribuito tra Gela, Motta e Siculiana.
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La Forza del Credo
Il miracolo del credo: il credo è la forza assoluta, è un dono, è un dono di ricerca. Essere disposti ad affrontare le mille domande, senza avere paura di smarrirsi perché la bussola è l’amore, l’amore per la vita.
Allora nel tempo avviene che troppe incomprensioni, incoerenze si incontrano, si soffre per le visioni che nella debolezza cedono a facili ascolti, visioni a volte giuste, altre sbagliate. Ma non importa, tutto va visto, tutto va sentito, tutto deve essere prima sentito, e poi visto, perché vedendolo possiamo girarci intorno, vedere la testa o la coda, il profilo, distinguerlo se inganno o verità, ma in entrambi i casi sempre insegna, basta distinguere. La forza del credo è credere a quello che si vede nell’aria. Lo vedi solo tu, devi crederci se vuoi crescere, devi soffrire, devi arare il tuo cuore, se vuoi che venga fuori un buon frutto, non devi dare ascolto al pubblico, ora il pubblico sei tu, gli altri sono semafori, sono complici, sono antagonisti, sono un tutt’uno in te, se tu lo desideri. La forza del credo è quando ti svegli, e hai la forza di attendere, di rinunciare a sudditare per il gusto di coloro che amano farsi sudditare, la forza del credo è costruire il proprio percorso, come quando si scende da un fiume, usando i remi per guidare il proprio essere. La forza del credo è quando credi, che tutto è uno, e uno è tutto, quando riesci a mettere il mondo dentro un chicco di riso, e fare di quel chicco di riso il tuo mondo. La forza del credo è quando ti svegli, ti addormenti, e sempre vinci il tuo drago, perché in ognuno di noi esistono draghi, che ci assalgono, ci fanno vedere tutto in maniera distorta. A volte ci fanno sentire le malelingue di un amico, che nella sua insicurezza si esalta abbassando la nostra presenza, noi soffriamo per la bassezza, ma solo lo scudo dell’amore ci protegge da noi stessi, dalla nostra rabbia, solo il tempo ci risponde vittoria. La forza del credo è farsi crocifiggere, per credere di risorgere, e risorgere per donare fede sul credo, perché solo la verità è realtà, l’inganno è frutto marcio, travestito da frutto buono, ma non ha nutrimento per la nostra crescita, ma solo nutrimento per il nostro terreno di ricerca. Prendete tutto il marcio del mondo, concimateci la vostra ricerca, non disprezzate l’inganno, perché è il frutto non curato, non siete voi, voi siete il contadino, che cura l’albero, non nutritevi di esso, riponetelo sul terreno, diventerà il vero cibo di vermi e radici. Ho visto vecchiette fare di una frittata la pace tra famiglie, ho visto anziani togliere mali attraverso spighe di grano, ho visto farfalle provocare col solo battito d’ali uragani, ho visto, e ho sentito nella fede, nel credo, e nella preghiera fatta a bocca chiusa, occhi chiusi, cuore spalancato, cuore che vive la passione, ho sentito forza, ho sentito soccorso, ho vissuto miracolo, miracolo visto nelle cose più insolite, nelle cose più piccole. Pregate con fede, pregate con cuore, augurate al Vostro nemico di trovare la strada del cuore, augurate ai Vostri carnefici, di convertirsi, perché loro non conoscono il dono della luce, augurate bene, non augurate mai male, perché il male continuerà a lacerarvi, continuerete a nutrirvi di frutti marci. La forza del credo è quando tu credi che tutti i nodi vengono al pettine, e quando sei pronto ad aiutare, e a farti aiutare, quando si sciolgono i ghiacciai, quando l’acqua fluisce, nutre, disintossica, rende fertile qualsiasi terreno, perché l’acqua è vita, vita che merita rispetto, perché anziana creatura dell’universo. Quanta passione per i Maya, per extraterrestri, quanta passione per L. da Vinci, quanta passione per tutto ciò che è stato scritto, ma perché non iniziamo a leggere attraverso la geometria di una foglia di una comune pianta, e non ritorniamo ad osservare la comunione tra formiche, oggi tutti oggi fanno corsi (termini assurdi) il mio corso, che seguo da tempo, è il cielo e la terra, mia maestra è la natura. Se butto un cerino in un pagliaio provoco un incendio, l’azione è semplice, la reazione è disastro, ogni nostra piccola azione ha delle conseguenze, anche tra estranei provoca delle conseguenze, anche tra chi non ci conosce provoca delle conseguenze, conseguenze che sono legate per sempre a noi, perché le abbiamo causate. << Siamo agnelli in mezzo ai lupi, bisogna stare restii come serpenti, e limpidi come colombe, e poi dobbiamo amare, amare, e ancora amare, e se qualcuno ci sta per ferire consideriamoci già armati perché non esiste spada più tagliente dell’amore >> (Gesù di Nazaret).
Non esiste protettore più importante, più potente di tutto ciò che ci circonda nel tempo, perché nello spazio tutto è compiuto, nello spazio tutto è. Credo che generazioni di specie, non siano altro che un battito di ciglia del Padre, per quanto l’uomo arcaico abbia pensato di edificare mura, castelli, templi, il Padre è molto oltre qualsiasi pietra, qualsiasi parola, il Padre è memoria, è coscienza, è luce, è sogno, il Padre è presente in ognuno, il Padre è il prossimo che incontri, il Padre è in te, il Padre è in noi.
COSCIENZA
Il sole trapassa il vetro, i suoi raggi illuminano, penetrano il mio volto, il mio essere: questo è un esempio di coscienza. Sono felice di poter godere della luce, della pace, della vita, dell’amore che ogni giorno inonda la mia terra, sono orgoglioso di essere nato in Sicilia, sono convinto dell’importanza delle mie radici, sono presente nel pensiero che si deve urgentemente svoltare per un rapido cambiamento, adoperarsi al meglio per un risveglio di coscienze partendo dalla propria terra, considerata fondamentale connessione tra tutti i popoli della terra. Sicilia, Sicilia occultata dall’idea di mafia, forse a causa della fertilità delle sue terre, o della strategicità della sua collocazione, o meglio ancora per facilitare sempre più l’albero dell’ignoranza. Il legno curvo sotterra cultura, patrimonio, storia, facendo regredire anche i popoli più antichi, l’ignoranza è una materia che non si sconfigge con studi, o titoli, anzi forse riesce a radicare meglio ed in maniera ancor più sottile e pericolosa. L’ignoranza è sottrarre parte di una ferrovia e rimpiazzarla con una metropolitana, l’ignoranza è prevedere al posto dei parchi verdi monumentali centri commerciali; l’ignoranza è costruire di continuo gare d’appalto per la gestione del pubblico, escludendo chi professionalmente agirebbe attraverso la passione. Ignoranza è politica, politica vestita di perbenismo, corrotta fino al suo legame più lontano, ignoranza è non vedere più con gli occhi di un essere che proviene da una storia, ignoranza è continuare, perseverare sugli stessi errori. Ignoranza non è non sapere scrivere, o non conoscere bene l’espressione letteraria più corretta, l’ignoranza forse oggi predilige coloro che si sono maggiormente acculturati sul nulla, coloro che per esprimere anche un pensiero devono basarsi su quello che hanno studiato su carta, nominare, riempirsi la bocca con nomi, testi, sconoscendo, anzi apprendendo solo la sterilità di quello che si voleva esprimere.
C’è chi mangia carne di cavallo, fermatevi, fermatevi tutti. Pensate se un decennio addietro il cavallo poteva essere considerato un elemento di alimento all’interno della società civile, o se ancora peggio l’acqua pubblica poteva essere considerata non potabile. Spegnete tutto, gettate il vostro ultimo modello di telefonino, non serve a nulla, smettete di tifare per una squadra che rincorre una palla, è un inganno preistorico unirsi per lottare contro i propri simili per il nulla. Fate volare il vostro plasma dal balcone prima di devastare una banca, prima di esprimere indecenza vediamola in noi che ci sentiamo evoluti, esprimiamo concetti fantascientifici, e non ci rendiamo conto nemmeno che E.T. è il nostro vicino di casa. Leggiamo, leggiamo, leggiamo, ciò che è stato comprato per continuare ad avvelenarci; Occhi, abbiamo bisogno di coscienza, chi per governare prende esempio dai fallimenti dei più vicini, anziché adoperarsi per la loro salvezza nel mio credo mi spaventa. Non ho studiato, sono facilmente attaccabile, ma una cosa non ignoro: l’Italia è il centro della bilancia, é l’unione tra Occidente ed Oriente, l’Italia deve continuare a dare l’esempio per come si può salvare l’umanità, l’umanità non esiste senza coscienza. Coscienza significa vedere le grandi opere in sintonia con la natura, non in sintonia con l’uomo che ha parassitato, ma col pianeta, vedere il pianeta come un condominio. Mi sembra davvero che l’uomo stia firmando la sua condanna, non riflettendo fino ad oggi sulla gravità del terzo mondo, Occidente ed Oriente devono unirsi per creare un’unica civiltà, civiltà che deve tornare tra noi attraverso gli ultimi.