L’arte non è una tela ben dipinta, nemmeno l’imitazione di una fotografia, è anima che si immerge nel vissuto collettivo nella speranza di donare un contributo. L’arte è pura magia, ci si arriva dipingendo, scrivendo, componendo ma non credo dalle prime note, col tempo, ci vuole tempo e costanza. Una ricerca che solo un carattere determinato può intraprendere, una passione che alimenta il coraggio difronte all’enorme reazione che la stessa può provocare ai cuori increduli degli spettatori. L’arte è un incantesimo che scuote le menti, uno spiraglio tra il qui e ora, tra lo spazio e il tempo. Ogni opera ha un respiro che vibra, intona, racconta, possiede come l’acqua infinite proprietà, pura diventa di vitale importanza non solo per l’artista che ne prende atto divenendo eroe della causa, ma per l’intera umanità. L’arte risiede ovunque, ma non tutti ne sono coscienti. (Casa Museo Sotto l’Etna)
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COMUNICO
QUANDO NELLA TUA BICI HANNO TOLTO I PEDALI NON TI RESTA CHE SCRIVERE.
ISTITUTO D’ARTE CATANIA
QUOTIDIANO DI SICILIA – 30 Ottobre 2009 “Ma gli artisti non possono stare in un prefabbricato” di Antonio Borzì / Claudio Arezzo di Trifiletti: “La struttura potrebbe attirare interessi privati”. “Quello è il loro palazzo, quella è la loro fonte di ispirazione”
CATANIA – Claudio Arezzo di Trifiletti è un artista catanese famoso in tutto il mondo per le sue opere con esposizioni in città come New York, Parigi e Roma. Gli abbiamo chiesto un parere sulla situazione dell’Istituto e dell’arte nella nostra città. “Via Crociferi non è piazza Europa, dove i giudici si possono permettere di metterla sotto sequestro, è una via di grande potenza artistica. Se una struttura come quella dell’ex Istituto d’arte non viene subito sfruttata per qualcosa, i soldi da spendere al suo interno saranno quadruplicati. Inoltre, se si dovesse applicare lo stesso metro applicato per questa vicenda allora dovrebbero essere sgomberati quasi tutti i palazzi del centro storico. Non vorrei che una struttura di tale bellezza possa attirare gli interessi di privati che, come è successo negli ultimi anni, stanno acquistando stupendi palazzi storici per far ospitare fondazioni. Non vorrei che quella struttura divenga come Catania sotterranea, che è stata chiusa e di cui non si parla da tempo. Una risorsa turistica enorme che non viene sfruttata. Non si può giocare con l’arte e adoperarla in termini così leggeri, la cultura di un popolo proviene anche dall’arte. I ragazzi che vogliono far gli artisti non si possono mettere in un prefabbricato o in un altro palazzo perché quello è il loro palazzo e quella è la loro dimensione e fonte di ispirazione. Se i ragazzi non ritornano in questa struttura per me non c’è rispetto. Non si può ragionare in questi termini con l’arte e soprattutto non si possono fare certi ragionamenti con una struttura come quella dell’ex collegio dei Gesuiti che ha una valenza storica enorme. È lodevole il comportamento dei ragazzi che hanno attuato una protesta pacifica ed erano soltanto alla ricerca di qualcuno che potesse far valere i loro diritti. Ripeto, bisogna stare attenti a questa vicenda perché non si possono spostare da una parte all’altra i ragazzi che vogliono diventare artisti. Inoltre non capisco l’utilità di una biblioteca all’interno di quella struttura che, per reggere il peso dei libri, dovrà essere sottoposta ad interventi ingenti che ne stravolgeranno l’equilibrio”.
INSTALLAZIONI
Come se l’Etna, il mare, il cielo, fossero la fonte, la patria dell’Arte che mi rende viaggiatore del mio tempo. / Catania, 04,08,2011 h.18,20 – “Credo che la Vera Opera non sia l’opera in se, ma quello che ne deriva dall’atto creativo ”
Vado avanti, prendo caffè e non mi fermo, seguo la traccia del sentito, cammino e vedo, vedo e sento, dormo poco, sogno molto, basta un pizzico per tornare subito, ma sono sempre immerso nel mio mondo. A volte mi chiedono cosa faccia, io scolpisco, dipingo e scrivo, arredo e disegno, coloro la vita di coloro che mi circondano, penso e ripenso a tutti, come in giro, dentro il mio cuore non c’è persona che non incontro. Nei miei sogni, sono tutti pronti a porgermi la mano e aiutarmi, ognuno col proprio tempo. La vita è un gran miracolo, specie quando si vive sotto un riparo, e si pensa a tutti coloro che corrono per un ristoro sotto le stelle, purché solo quelle.
Rifletto di continuo, prego a bassa voce, a volte non mi accorgo di quello che prego, ma penso, e ripenso mentre chiudo la porta, a coloro che porta non hanno, a coloro che quando dormono, non chiudono gli occhi, perché non possono. Ammassati viaggiano, sopra legni curvi comprano crociere incerte, alla riva attendono prima e dopo, con la speranza stretta ai pugni, pugni duri come la pietra, ma non come il cuore, perché il dolore li spezza, e il miracolo li sterza per la vita.
A tutti coloro che corrono per un nuovo giorno, a tutti coloro che non rinunciano al domani, dedico questo mia traversata. Artista Clandestino, perché da clandestino viaggio attraverso un tempo tutto mio, perché basta uno sguardo per rendermi conto che non sono ricco e non sono povero, ma sono vivo e tutto questo è un gran tesoro.