Bisogna esseri grati a chi si prende cura del nostro ossigeno. Immagini andate vengono ricordate. Giornata di mare, aria serena, sabbia pulita, tramonti di un mondo presente al chiaro di luna.
Category Archives: spazio fluido
La Forza del Credo
Il miracolo del credo: il credo è la forza assoluta, è un dono, è un dono di ricerca. Essere disposti ad affrontare le mille domande, senza avere paura di smarrirsi perché la bussola è l’amore, l’amore per la vita.
Allora nel tempo avviene che troppe incomprensioni, incoerenze si incontrano, si soffre per le visioni che nella debolezza cedono a facili ascolti, visioni a volte giuste, altre sbagliate. Ma non importa, tutto va visto, tutto va sentito, tutto deve essere prima sentito, e poi visto, perché vedendolo possiamo girarci intorno, vedere la testa o la coda, il profilo, distinguerlo se inganno o verità, ma in entrambi i casi sempre insegna, basta distinguere. La forza del credo è credere a quello che si vede nell’aria. Lo vedi solo tu, devi crederci se vuoi crescere, devi soffrire, devi arare il tuo cuore, se vuoi che venga fuori un buon frutto, non devi dare ascolto al pubblico, ora il pubblico sei tu, gli altri sono semafori, sono complici, sono antagonisti, sono un tutt’uno in te, se tu lo desideri. La forza del credo è quando ti svegli, e hai la forza di attendere, di rinunciare a sudditare per il gusto di coloro che amano farsi sudditare, la forza del credo è costruire il proprio percorso, come quando si scende da un fiume, usando i remi per guidare il proprio essere. La forza del credo è quando credi, che tutto è uno, e uno è tutto, quando riesci a mettere il mondo dentro un chicco di riso, e fare di quel chicco di riso il tuo mondo. La forza del credo è quando ti svegli, ti addormenti, e sempre vinci il tuo drago, perché in ognuno di noi esistono draghi, che ci assalgono, ci fanno vedere tutto in maniera distorta. A volte ci fanno sentire le malelingue di un amico, che nella sua insicurezza si esalta abbassando la nostra presenza, noi soffriamo per la bassezza, ma solo lo scudo dell’amore ci protegge da noi stessi, dalla nostra rabbia, solo il tempo ci risponde vittoria. La forza del credo è farsi crocifiggere, per credere di risorgere, e risorgere per donare fede sul credo, perché solo la verità è realtà, l’inganno è frutto marcio, travestito da frutto buono, ma non ha nutrimento per la nostra crescita, ma solo nutrimento per il nostro terreno di ricerca. Prendete tutto il marcio del mondo, concimateci la vostra ricerca, non disprezzate l’inganno, perché è il frutto non curato, non siete voi, voi siete il contadino, che cura l’albero, non nutritevi di esso, riponetelo sul terreno, diventerà il vero cibo di vermi e radici. Ho visto vecchiette fare di una frittata la pace tra famiglie, ho visto anziani togliere mali attraverso spighe di grano, ho visto farfalle provocare col solo battito d’ali uragani, ho visto, e ho sentito nella fede, nel credo, e nella preghiera fatta a bocca chiusa, occhi chiusi, cuore spalancato, cuore che vive la passione, ho sentito forza, ho sentito soccorso, ho vissuto miracolo, miracolo visto nelle cose più insolite, nelle cose più piccole. Pregate con fede, pregate con cuore, augurate al Vostro nemico di trovare la strada del cuore, augurate ai Vostri carnefici, di convertirsi, perché loro non conoscono il dono della luce, augurate bene, non augurate mai male, perché il male continuerà a lacerarvi, continuerete a nutrirvi di frutti marci. La forza del credo è quando tu credi che tutti i nodi vengono al pettine, e quando sei pronto ad aiutare, e a farti aiutare, quando si sciolgono i ghiacciai, quando l’acqua fluisce, nutre, disintossica, rende fertile qualsiasi terreno, perché l’acqua è vita, vita che merita rispetto, perché anziana creatura dell’universo. Quanta passione per i Maya, per extraterrestri, quanta passione per L. da Vinci, quanta passione per tutto ciò che è stato scritto, ma perché non iniziamo a leggere attraverso la geometria di una foglia di una comune pianta, e non ritorniamo ad osservare la comunione tra formiche, oggi tutti oggi fanno corsi (termini assurdi) il mio corso, che seguo da tempo, è il cielo e la terra, mia maestra è la natura. Se butto un cerino in un pagliaio provoco un incendio, l’azione è semplice, la reazione è disastro, ogni nostra piccola azione ha delle conseguenze, anche tra estranei provoca delle conseguenze, anche tra chi non ci conosce provoca delle conseguenze, conseguenze che sono legate per sempre a noi, perché le abbiamo causate. << Siamo agnelli in mezzo ai lupi, bisogna stare restii come serpenti, e limpidi come colombe, e poi dobbiamo amare, amare, e ancora amare, e se qualcuno ci sta per ferire consideriamoci già armati perché non esiste spada più tagliente dell’amore >> (Gesù di Nazaret).
Non esiste protettore più importante, più potente di tutto ciò che ci circonda nel tempo, perché nello spazio tutto è compiuto, nello spazio tutto è. Credo che generazioni di specie, non siano altro che un battito di ciglia del Padre, per quanto l’uomo arcaico abbia pensato di edificare mura, castelli, templi, il Padre è molto oltre qualsiasi pietra, qualsiasi parola, il Padre è memoria, è coscienza, è luce, è sogno, il Padre è presente in ognuno, il Padre è il prossimo che incontri, il Padre è in te, il Padre è in noi.
SPAZIO FLUIDO
“BENE MERENTIBUS”, il nuovo catalogo di Claudio Arezzo di Trifiletti, è significativo della sua attività tanto intensa quanto sono stati gli avvenimenti storici di quest’ultimo anno che hanno travolto l’intera umanità. La catastrofica vicenda del Giappone ha ispirato la performance “Una Candela per il Giappone”, l’insorgere delle rivoluzioni in Nord Africa e in Medio Oriente nella fase nota come primavera araba non ha risparmiato il Cairo, ultima tappa di “Imprints 2010”, progetto di pace itinerante che l’artista porta avanti dal 2007 stendendo tele nelle strade più strategiche e cogliendo, al momento di dipingerle, le vibrazioni dei passanti che le hanno calpestate. La speranza disperata dei popoli che fuggono dalla guerra e dalla povertà impregnano Il Manifesto a favore delle Risorse Extracomunitarie e se la decadenza del sistema capitalistico in Occidente conduce al risveglio delle menti dormienti ed alla presa di coscienza, è l’artista che impone di scegliere, prendere una posizione come nell’istallazione “bianco o nero” e ad avere il coraggio delle proprie idee, il coraggio di creare. Il Manifesto “Sempre pronti” è un inno alla genuinità, alla liberazione dagli inutili e anacronistici orpelli ed alla voglia di tornare al rigore, come essenziali sono i disegni “23 Pagine Nuove”. Il rispetto per il pianeta risuona nelle ultime installazioni e la foglia di Ricino, custodita all’interno del catalogo, come geometria e simbolo dell’amore per la vita in ogni sua forma, si ricongiunge all’omaggio a Tiziano Terzani.
Catania – giovedì 22 marzo 2012 ore 18.30 / Giornata mondiale dedicata ad un bene insostituibile: l’Acqua, all’interno dello Spazio Fluido, in contemporanea all’esposizione delle opere presenti nel catalogo verrà presentato il progetto “Italy needs love”, sequenze di immagini volte a creare un documentario artistico o a comporre un corto subliminale, il cui fine è scrutare le opere nei particolari del patrimonio culturale del nostro paese. (Marella Di Grande)
Esiste anche un sistema che unisce più professionisti in un unico pensiero che reagisce costantemente attraverso un incontro dettato dal tempo.
Viale XX Settembre, 28 – 95129 Catania tel. +39 095 315475 – fax +39 095 2501196
SICILY NEEDS LOVE
SICILIA ISOLA DI LUCE – La Sicilia isola feconda, ma depredata nella storia da ondate di incursori e ad oggi bistrattata finanche dagli stessi siciliani, ha bisogno di amore e la richiesta della nostra terra appare evidente attraverso gli scatti fotografici di Claudio Arezzo di Trifiletti: i decori degli edifici, i fregi e le sculture di monumenti, chiese e fontane stratificatisi nei secoli si muovono coordinati in un anelito di amore. Il progetto “Sicily needs love” è un tour della Sicilia con soste nelle principali città per immortalare, in scatti fotografici, i particolari delle opere che spesso rimangono celati agli occhi ignari degli stessi siciliani intorpiditi dal grigiore dell’ignoranza o dalla pericolosa indifferenza e nutriti dalla frenesia della quotidiana mediocrità. I video mostrano le città risvegliarsi nei gesti scherzosi dei puttini, nei visi mostruosi e negli sguardi stravolti dei decori barocchi, giocherellare con le sculture mitologiche delle fontane e amalgamarsi alle linee architettoniche a volte contorte altre essenziali delle chiese. Le immagini sono volte a creare un documentario artistico o a comporre in sequenze veloci un corto subliminale, ma tutte concluse da un ultimo frame di Madonne estatiche che infondono speranza a quei passanti che abbiano la fortuna di posare lo sguardo su di loro. (Marella Di Grande)
SUBLIMINAL ART
LA VERA IGNORANZA LA COMBATTE IL CUORE. Casa nel cuore, casa nel sole, luna di miele, stelle d’argento, uomini veri, cuori che viaggiano dentro l’anima che parla.
PACE A TUTTI
Pace a tutti. Inutile continuare a frammentare un corpo, lo Spirito vive in noi. Crisi di Coscienza, superflua scelta per pochi, parecchi voltano gli occhi all’economia senza democrazia. Non parlate di crisi quando si risveglia una Coscienza che non conosce crisi. Una Coscienza che non conosce economia, ma sviluppo, che non conosce sviluppo senza uomo, e che non esiste uomo senza anima, e che in tutto ciò che risiede, prevale su qualsiasi offuscamento, perché in Lei trona l’altare del giusto proverbio, della vera parabola, della parola del cuore. Una Coscienza che vede nel prossimo il domani. / Ph. Pietro Musmeci
SPAZIO FLUIDO
CLAUDIO AREZZO DI TRIFILETTI : IMPRINTS ED ARTE PER RIVELARE L’ANIMA DELLA GENTE. di Vinci Veronica Angela – <<Non mi importa quello che viene detto, ma solo ciò che sento, nella mia pittura rappresento i miei pensieri, il mio mondo interiore, ma anche quello di ognuno di noi>>, così si è espresso Claudio Arezzo di Trifiletti a proposito della sua arte. Un’arte che combatte un mondo globalizzato, dove non c’è spazio per i sentimenti e per le emozioni e dove l’uomo è vittima di un sistema che lo logora incessantemente, privandolo di quell’autenticità che lo rende una persona vera ed unica. Ridotta a vegetale l’umanità si dedica esclusivamente al lavoro, al guadagno, comunicando tramite mezzi elettronici e riponendo “in tasca” i propri sentimenti, il proprio mondo interiore, la propria personalità. L’arte di Claudio Arezzo di Trifiletti, denunciando tutto questo, rivendica all’uomo la sua identità, la sua essenza, la libertà di esprimere se stessi <<noi siamo un contenitore di pensieri, di ricordi che vanno all’onniscienza, a Dio, e sono questi che dobbiamo esprimere; l’arte ci avvicina a Dio ci fa sentire liberi, realizzati>>. A questo scopo risponde l’intento di collocare le sue opere, in modo permanente, in un ambiente professionale (il noto studio legale Gitto & Partners di Catania) perfettamente inserito in quel sistema globalizzato, assorbito dal lavoro, da montagne di documenti e pratiche da risolvere, dove non c’è spazio per i sentimenti, per la creatività. Un accostamento insolito ma significativo: << l’arte non può privarsi di nessuno spazio, ma deve sfruttare qualsiasi luogo per rivendicare se stessa, per ricordare all’umanità che la vera vita è quella che abbiamo dentro>>. L’artista ha trasformato le stanze, i corridoi di quello studio in “spazio fluido>”, uno spazio che diventa altro, basta alzare lo sguardo per trovarsi immersi in un’altra dimensione, la nostra conoscenza, dove creatività, arte ed emozioni ci avvolgono facendoci sentire liberi, trasportati dal cromatismo chiaro e luminoso, dalla caotica delle linee, delle figure che si allungano e si intrecciano esprimendo quel disordine tipico del sistema così ingarbugliato, intricato. Ma dietro l’apparente caoticità di ogni tela si nasconde un ordine, un significato preciso: l’arcobaleno di colori, primo elemento che salta all’occhio, non solo infonde positività al luogo a chi guarda immerso tra le varie sfumature, ma ogni colore veicola un sentimento: di gioia, di dolore, di amore, di speranza, da voce a quel mondo interiore precluso, ingabbiato, racconta delle storie, quelle della gente che ha calpestato i quadri dell’artista tra le strade di New York, di Berlino e della Spagna lasciando con la loro impronta una parte di sé in ogni tela. “La Cravatta” una delle opere di Trifiletti, posta all’ingresso dello studio esprime questo binomio perfetto di arte e professionalità, <<perché lavorare significa ascoltare quella voce sussurrata dal cuore>>.