Siamo figli delle riviste, flusso di coscienza, pietra, terra cercano comunicare, realtà non è quella riflessa, risveglio di ciò che era. Velocità, efficienza, valore effimero. – Il sole giunge al tetto, oggi ha piovigginato, il cielo ha desiderato benedire la terra, uccellini intarsiano delicatamente il fluire del tempo. Humus, mi comprasti mazzetti di piantine ortive. Era grande quel libro di codice che provavi adoperare per fermare le crepe nel garage, tutto tremava, era iniziato il progetto metro. Alfredino, povero bambino, I ragazzi della prateria, ti piaceva farci vedere Aidi. Bello il tuo giardino, magico vedere le viti arrampicarsi sui pini. Natura, armonicamente vita si esprime. (Cicetto)
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Corso Martiri della Libertà, Catania
Manifesto Corso Martiri della Libertà – Buche, erano il risultato della brama di costruzione. Legna risiedeva, molti alberi erano stati incriminati di essere pericolo urbano, senza udienza erano diventati legna a buon mercato. Il primo strato fu riempito in memoria dell’indecenza, in seguito fu curata una campagna di sensibilizzazione ai confini spirituali di una conoscenza navigata nella fantasia che realizza il domani. Il rifiuto rinasce, si trasforma, trasmette, nutre. In poco tempo molti ristoratori si associarono per la realizzazione di un’area compostaggio. Cooperare, comune, coscienza, furono tre parole a colmare la realizzazione del primo Orto Metropolitano, Consacrato al sacrificio dei Martiri che portarono luce nel nostro presente.