Non ci sono più flipper nei bar, i laboratori chiudono. Ricordo quando si beveva l’acqua del rubinetto e il latte era fatto in casa. Credo nei sogni. Sistema Perde Orientamento Bene Comune. Mare Depredato/Appalti Buone Azioni @ Legge del Fare. Pianeta Muta, Oasi Playa. (Catania)
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Network of Art Fashion and Communication at the service of Nature
Catania @ Giovedì 17 Settembre alle ore 19.00 Amo/Re AmoTe
CT 2019 – “Liliana buongiorno, avrei desiderio di fare qualche scatto fotografico, alle splendide elaborazione dei tuoi studenti di fronte i Cerchi d’Oro che ho realizzato in Piazza Giovanni Verga”. CT 2020 – “Si Claudio il tempo è maturo, porterò i miei ragazzi ad abbracciare gli alberi, che portano il segno del tuo intervento d’Arte”. Questa è la premessa di un progetto nato senza alcuna pretesa, o forse col solo divenire voce di Coscienza.
Piazze sottratte da posteggi, dove una volta correvano bambini, nidificavano uccelli di vari canti, oggi cadono rami, alberi chiedono rispetto. Come siamo potuti arrivare a tutto questo? Forse la velocità, il tempo sottratto potrà rispondere per risanare quella parte del presente che necessita nell’immediato salvaguardia. Eroi siamo tutti. Risveglio valore dell’esserci, il presente studia, il futuro è in pericolo, modelle e stilisti creano rivoluzione. Atto Concettuale, nessun palco, niente passerelle, barriere eliminate, bellezza inonda, trasforma, noi siamo un tutt’uno con Madre Terra, siamo testimonianza. Abiti nati da visioni, sofferti figli del sogno, fanno omaggio alla vita, testimoniano atto poetico, alchemico. Fine di un’era, l’inizio del cambiamento è in atto. Giovani talenti scendono in campo, entrano dentro le aiuole per portare omaggio, a loro fermi e inermi ma con un cuore di speranza sempre attivo, chiede incessantemente rispetto. Il Pianeta Merita Rispetto. (imprints of peace)
Poesie und Anatomie
Catania, Domplatz
Liebliche Barockfassaden, fotografierende Touristen im Frühlingslicht. Der Dom von Catania. Alles ist süß und hell in ein Gewand aus pudrigen Farben gekleidet. Man feiert die verdiente Freizeit bei Straßenmusik und Gelati zu Füßen des Wahrzeichens von Catania: dem fröhlich sprudelnden „Fontana dell’Elefante“.
Nachdem der Ätnaausbruch von 1669 und das Erdbeben 1693 die Stadt zerstört hatten, wurde Catania nach den Plänen von Giovanni Battista Vaccarini, eines der wichtigen Vertreter des sizilianischen Barocks, neu erschaffen. Dieser italienische Architekt und Baumeister prägte das Gesicht der heutigen Altstadt Catanias – ihm sind die barocke Fassade der Kathedrale, der Palazzo San Giuliano und der Elefantenbrunnen zu verdanken, den er aus Fundstücken neu gestaltete.
Auf dem Marmorsockel thront die Lavastatue in Form eines Elefanten aus der Römerzeit. Der ägyptische Granitobelisk auf seinen Schultern zeigt Hieroglyphen und Symbole des ägyptischen Isiskults.
Die Kathedrale Sant’Agata beherbergt stolz das Grabmal des Komponisten.
Die ursprüngliche Kirche wurde ca. 1070–1093 in normannischer Bauweise über den römischen „Thermen des Achill“ errichtet. Erdbeben und Eruptionen des Ätna zerstörten die Kirche mehrfach. Der Architekt Girolamo Palazzotto baute 1709 die heutige Kathedrale unter Einbeziehung des normannischen Ostteils wieder auf.
Den Übergang zu einer ganz anderen Welt bildet der überraschend versteckt liegende Brunnen „Fontana dell‘Amenano“ aus Carraramarmor.
Hier geht es zuerst einmal ein paar Stufen abwärts. Der Platz mit den eng angeschmiegten Gebäuden liegt tiefer als der Domplatz und ist dadurch vom Sonnenlicht geschützt.
Ich wate durch eine glänzende Schicht aus Wasser und Fischabfällen. Die Möwen tanzen in der Luft, die Katzen freuen sich über Reste.
Die brüllenden, eher grimmig drein schauenden, hackenden Fischhändler erscheinen geradezu bunt vor den dunkel wirkenden Gebäuden und dem schwarzen Lavasteinboden.
Es duftet, nein es stinkt – abgehackte Köpfe, tote Augen, zerteilte Körper, Blut, Innereien.
Das alles zu beobachten und zu bestaunen schenkt mir das Gefühl von totaler Entspannung. Und ein tiefes Verständnis für das pure Leben. Alles passiert gleichzeitig.
M I C H A E L A H E N K Y S
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casa
Ero in bici, per due volte un branco di cani mi ha ronzato intorno, appena sceso dalla bici li osservavo mantenendo la calma, il più piccolo del branco era pronto a colpire, ma per fortuna il capo per due volte non ha dato il via, mi sono sentito come un gatto. Come difesa avevo solo la bici, e come mazza non funziona bene. Arrivato nel garage ho rivisto la bici, con altro occhio, mentre ci camminavo, specialmente di notte, il silenzio, Catania, la sua luce, come se mi avvolgesse. Ho fatto le scale a piedi, ogni gradino pensavo a quanta responsabilità abbiamo in terra, e a quanti scrupoli ogni giorno ci indicano la strada.