Category Archives: catania arte

Suspended Time

Dal disordine e dalla confusione cercate di tirare fuori la semplicità. (Albert Einstein)
Quante cose inutili affollano la nostra testa

Tempo sospeso, nodo al cuore. Quante cose inutili affollano la nostra testa.

Uomini facili hanno reso questo tempo misero e difficile.

illuminarte

Luce che solca, luce che crea, luce che consiglia. – Superbia quando troppo limpide, da non essere accolte. Mi avvolge fluidamente una forma che predomina il mio essere. (Dentro un cerchio non esiste una fine, ma un inizio)

light art

SUBLIMINAL ART

catania needs love

Catania needs love

Catania Piazza Teatro Massimo

 Piazza Teatro Massimo

 LA VERA IGNORANZA LA COMBATTE IL CUORE. Casa nel cuore, casa nel sole, luna di miele, stelle d’argento, uomini veri, cuori che viaggiano dentro l’anima che parla.

 

Catania Via San Giuliano

 Via San Giuliano

Catania Villa Bellini Uomini Illustri

Villa Bellini Uomini Illustri

PACE A TUTTI

Un Mondo quando esiste è unito

Un Mondo quando esiste è unito

Pace a tutti. Inutile continuare a frammentare un corpo, lo Spirito vive in noi. Crisi di Coscienza, superflua scelta per pochi, parecchi voltano gli occhi all’economia senza democrazia. Non parlate di crisi quando si risveglia una Coscienza che non conosce crisi. Una Coscienza che non conosce economia, ma sviluppo, che non conosce sviluppo senza uomo, e che non esiste uomo senza anima, e che in tutto ciò che risiede, prevale su qualsiasi offuscamento, perché in Lei trona l’altare del giusto proverbio, della vera parabola, della parola del cuore. Una Coscienza che vede nel prossimo il domani. / Ph. Pietro Musmecié quasi pronto

COMUNICO

QUANDO NELLA TUA BICI HANNO TOLTO I PEDALI NON TI RESTA CHE SCRIVERE.

CASTELLO NORMANNO DI ACICASTELLO

POLVERE USO E RIUSO DELLA MATERIA

SPAZIO FLUIDO

CLAUDIO AREZZO DI TRIFILETTI : IMPRINTS ED ARTE PER RIVELARE L’ANIMA DELLA GENTE. di Vinci Veronica Angela – <<Non mi importa quello che viene detto, ma solo ciò che sento, nella mia pittura rappresento i miei pensieri, il mio mondo interiore, ma anche quello di ognuno di noi>>, così si è espresso Claudio Arezzo di Trifiletti a proposito della sua arte. Un’arte che combatte un mondo globalizzato, dove non c’è spazio per i sentimenti e per le emozioni e dove l’uomo è vittima di un sistema che lo logora incessantemente, privandolo di quell’autenticità che lo rende una persona vera ed unica. Ridotta a vegetale l’umanità si dedica esclusivamente al lavoro, al guadagno, comunicando tramite mezzi elettronici e riponendo “in tasca” i propri sentimenti, il proprio mondo interiore, la propria personalità. L’arte di Claudio Arezzo di Trifiletti, denunciando tutto questo, rivendica all’uomo la sua identità, la sua essenza, la libertà di esprimere se stessi <<noi siamo un contenitore di pensieri, di ricordi che vanno all’onniscienza, a Dio, e sono questi che dobbiamo esprimere; l’arte ci avvicina a Dio ci fa sentire liberi, realizzati>>. A questo scopo risponde l’intento di collocare le sue opere, in modo permanente, in un ambiente professionale (il noto studio legale Gitto & Partners di Catania) perfettamente inserito in quel sistema globalizzato, assorbito dal lavoro, da montagne di documenti e pratiche da risolvere, dove non c’è spazio per i sentimenti, per la creatività. Un accostamento insolito ma significativo: << l’arte non può privarsi di nessuno spazio, ma deve sfruttare qualsiasi luogo per rivendicare se stessa, per ricordare all’umanità che la vera vita è quella che abbiamo dentro>>. L’artista ha trasformato le stanze, i corridoi di quello studio in “spazio fluido>”, uno spazio che diventa altro, basta alzare lo sguardo per trovarsi immersi in un’altra dimensione, la nostra conoscenza, dove creatività, arte ed emozioni ci avvolgono facendoci sentire liberi, trasportati dal cromatismo chiaro e luminoso, dalla caotica delle linee, delle figure che si allungano e si intrecciano esprimendo quel disordine tipico del sistema così ingarbugliato, intricato. Ma dietro l’apparente caoticità di ogni tela si nasconde un ordine, un significato preciso: l’arcobaleno di colori, primo elemento che salta all’occhio, non solo infonde positività al luogo a chi guarda immerso tra le varie sfumature, ma ogni colore veicola un sentimento: di gioia, di dolore, di amore, di speranza, da voce a quel mondo interiore precluso, ingabbiato, racconta delle storie, quelle della gente che ha calpestato i quadri dell’artista tra le strade di New York, di Berlino e della Spagna lasciando con la loro impronta una parte di sé in ogni tela. “La Cravatta” una delle opere di Trifiletti, posta all’ingresso dello studio esprime questo binomio perfetto di arte e professionalità, <<perché lavorare significa ascoltare quella voce sussurrata dal cuore>>.

cataloghi claudio arezzo di trifiletti

Disegni 2004 Claudio Arezzo di Trifiletti

Avevo trovato dallo svuota cantine un quadernetto tutto bianco, la sua carta però era intensa, fertile, quasi mi chiedesse di seguirla per le venature, immaginarci all’interno, perderci nel disegno.  DISEGNI 2004 

DISEGNI 2004 CLAUDIO AREZZO DI TRIFILETTI

SPRAY style magazine

23 Ottobre – Novembre 2011 arte di Gabriella Martines / L’unica cosa che posso, o credo d’aver scelto, di creare, costruire solide realtà nel tempo.

il coraggio di creare

il coraggio di creare

Un groviglio di forme e colori a rappresentare la complessità di un artista clandestino con una grande anima. Un insieme di corpi che raccontano la vita che si muove in un tutto unico. Claudio Arezzo di Trifiletti dipinge umane sensazioni  attraverso eventi sperimentali, dove stendere un telo in terra testimonia non solo un passaggio ma l’imprints, poiché tutti noi lasciamo un impronta e un segno in questo mondo.

La tua ricerca ha una ricaduta d’interesse sociale a livello globale. Da cosa nasce questa multiculturale “intersezione di visioni”?

<<la mia ricerca non so definirla una scelta totalmente personale, credo ci sia qualcosa in più nella vocazione artistica. L’unica cosa che posso, o credo d’aver scelto, è di creare, costruire solide realtà nel tempo, contribuire ad un processo globale facendo mie le parole di Seneca: “Più volte sono stato in mezzo agli uomini e meno volte sono tornato uomo”. Ma non sarei stato, se non avessi vissuto. La mia ricerca nasce quindi da un attaccamento a tutti coloro che incontro. Credo che io non abbia alcun merito per quello che riesco a sviluppare, il merito è solo della pazienza, del silenzio che riesce a farsi ascoltare dal mio cuore. Quello che intendo dire è che quando si arriva a questa fase si è pienamente coscienti che l’Arte non è l’opera in sé, ma quello che risiede dietro l’opera.>>

Si può definire la tua una forma di arte metropolitana?

<<Non posso essere classificato solo come artista metropolitano. Anche gli “Imprints” sono una manifestazione metropolitana, ma tutto serve per creare altro. Senza le performance non potrei fare le installazioni e senza le installazioni non arriverei a partorire  i video o a fotografare, a scrivere, e così via, a lasciarmi trascinare dal fiume impetuoso che non mi lascia mai un attimo.>>

Ritieni che l’arte abbia ancora oggi un valore salvifico?

<<La salvezza proviene dalla Luce e l’Arte può solo raccontarla, può anche farcela vedere ma non è luce. Però, anche se non è luce, resta il mezzo più veloce per narrarla. Quindi, posso affermare che l’Arte sia la forma più immediata per mostrarci la Verità, ma non è Verità. Picasso diceva: ” L’arte è un’inganno che ci racconta la Verità”.>>

Quale attività artistica, fra quelle che hai sperimentato, ti rappresenta maggiormente?

<<Non posso rinnegare o premiare nessuna forma in particolare. Ad ogni forma d’Arte sono grato perché mi ha formato. Ma potrei affermare anche che domani tutto questo mi porterà ad altro ancora. Sono grato alla Vita che mi ha mostrato in tutto quello che era ciò che sarebbe stato. E ringrazio tutte le salite, i roveti, le buche, e tutti gli imprevisti che erano scritti nel mio percorso, perché mi hanno raccontato una storia in più>>.