Non è difficile. Vetro visibile, trasparente, preparazione incontro fluidi, connessione albero. Ponti spirituali anonimi. Il Simeto (Simaethum in latino, Symaithos, Σύμαιθος in greco antico, Wādī Mūsā, ossia “Fiume di Mosè”, in arabo). Ero bimbo, ora lo sono di più. Immersi nella tecnologia, si rischia perdere il contatto col sentire, sentimento. Non credo si perda nessuno, ognuno in cuor proprio conserva bellezza incontrata. Ci si può imbattere nel preconfezionato, l’augurio è il risveglio. Tempi duri per i sognatori.
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Notizie dall’etere
ART
connessione
Ascolto Schubert sonata D.959 four impromptus D.933 Rudolf Serkin. Copertina, una semplice margherita vista tra altre.
Sarà, ma ripercorro velocemente. Appello complicato, collezione sfatata, viaggio improvvisato, coraggio ritrovato, fuga dall’innato. Ritrovo natura, tra sbarre e confini, mi dileguo tra coccodrilli sfondo panna, follia e frenesia, chiamala anche energia. Cresco, cambio, ritorno, mordo la mela, la scelgo tra veleno e passione, continuo e incontro delusione, sempre solo mi ritrovo dopo l’alluvione, proseguo, trovo ricordo, tra una scivola e il mio regno mi confronto, sono pronto, fiori al cimitero, la morte è cambiamento, tutto cambia sia dentro che intorno, ma il sentimento, quello vero, come una corda ricorda. Mi clono, mi trasformo di continuo, e ogni giorno mi risveglio, mi assomiglio, sempre un pò più di me, ma non sono ancora pronto, farfalle, fiori e cicale, niente male, ma in collegio non ci torno. Non sono pazzo, non sono matto, sono curioso delle reazioni non tanto delle azioni. Mi piace soffrire, faccio palestra con sacrifici, non ho preferenze, mi tuffo, altre mi addormento, ma in genere corro, godo, esco, salgo, entro. Vengo premiato con risposte sempre più amare, sono medicina per la porta, non sono fuori, nemmeno dentro, provengo dal legno, sono serratura, sono chiave, sono azione. Sono fermo, eppure volo, volo con la fantasia, costruisco le ali del mio sogno. Colore contro epidemie, scrivo sulla sabbia, scrivo sulla mente, ho chiaro solo un cielo che tutto vede, lo respiro, lo ascolto, inciampo di continuo, porto con me il salto. Non capovolgo, vedo tutto capovolto e vivo dritto, cerco di incontrare la vita, cerco coincidere i sentimenti, ricordo l’inizio di ciò che verrà.
dormire
La Forza del Credo
Il miracolo del credo: il credo è la forza assoluta, è un dono, è un dono di ricerca. Essere disposti ad affrontare le mille domande, senza avere paura di smarrirsi perché la bussola è l’amore, l’amore per la vita.
Allora nel tempo avviene che troppe incomprensioni, incoerenze si incontrano, si soffre per le visioni che nella debolezza cedono a facili ascolti, visioni a volte giuste, altre sbagliate. Ma non importa, tutto va visto, tutto va sentito, tutto deve essere prima sentito, e poi visto, perché vedendolo possiamo girarci intorno, vedere la testa o la coda, il profilo, distinguerlo se inganno o verità, ma in entrambi i casi sempre insegna, basta distinguere. La forza del credo è credere a quello che si vede nell’aria. Lo vedi solo tu, devi crederci se vuoi crescere, devi soffrire, devi arare il tuo cuore, se vuoi che venga fuori un buon frutto, non devi dare ascolto al pubblico, ora il pubblico sei tu, gli altri sono semafori, sono complici, sono antagonisti, sono un tutt’uno in te, se tu lo desideri. La forza del credo è quando ti svegli, e hai la forza di attendere, di rinunciare a sudditare per il gusto di coloro che amano farsi sudditare, la forza del credo è costruire il proprio percorso, come quando si scende da un fiume, usando i remi per guidare il proprio essere. La forza del credo è quando credi, che tutto è uno, e uno è tutto, quando riesci a mettere il mondo dentro un chicco di riso, e fare di quel chicco di riso il tuo mondo. La forza del credo è quando ti svegli, ti addormenti, e sempre vinci il tuo drago, perché in ognuno di noi esistono draghi, che ci assalgono, ci fanno vedere tutto in maniera distorta. A volte ci fanno sentire le malelingue di un amico, che nella sua insicurezza si esalta abbassando la nostra presenza, noi soffriamo per la bassezza, ma solo lo scudo dell’amore ci protegge da noi stessi, dalla nostra rabbia, solo il tempo ci risponde vittoria. La forza del credo è farsi crocifiggere, per credere di risorgere, e risorgere per donare fede sul credo, perché solo la verità è realtà, l’inganno è frutto marcio, travestito da frutto buono, ma non ha nutrimento per la nostra crescita, ma solo nutrimento per il nostro terreno di ricerca. Prendete tutto il marcio del mondo, concimateci la vostra ricerca, non disprezzate l’inganno, perché è il frutto non curato, non siete voi, voi siete il contadino, che cura l’albero, non nutritevi di esso, riponetelo sul terreno, diventerà il vero cibo di vermi e radici. Ho visto vecchiette fare di una frittata la pace tra famiglie, ho visto anziani togliere mali attraverso spighe di grano, ho visto farfalle provocare col solo battito d’ali uragani, ho visto, e ho sentito nella fede, nel credo, e nella preghiera fatta a bocca chiusa, occhi chiusi, cuore spalancato, cuore che vive la passione, ho sentito forza, ho sentito soccorso, ho vissuto miracolo, miracolo visto nelle cose più insolite, nelle cose più piccole. Pregate con fede, pregate con cuore, augurate al Vostro nemico di trovare la strada del cuore, augurate ai Vostri carnefici, di convertirsi, perché loro non conoscono il dono della luce, augurate bene, non augurate mai male, perché il male continuerà a lacerarvi, continuerete a nutrirvi di frutti marci. La forza del credo è quando tu credi che tutti i nodi vengono al pettine, e quando sei pronto ad aiutare, e a farti aiutare, quando si sciolgono i ghiacciai, quando l’acqua fluisce, nutre, disintossica, rende fertile qualsiasi terreno, perché l’acqua è vita, vita che merita rispetto, perché anziana creatura dell’universo. Quanta passione per i Maya, per extraterrestri, quanta passione per L. da Vinci, quanta passione per tutto ciò che è stato scritto, ma perché non iniziamo a leggere attraverso la geometria di una foglia di una comune pianta, e non ritorniamo ad osservare la comunione tra formiche, oggi tutti oggi fanno corsi (termini assurdi) il mio corso, che seguo da tempo, è il cielo e la terra, mia maestra è la natura. Se butto un cerino in un pagliaio provoco un incendio, l’azione è semplice, la reazione è disastro, ogni nostra piccola azione ha delle conseguenze, anche tra estranei provoca delle conseguenze, anche tra chi non ci conosce provoca delle conseguenze, conseguenze che sono legate per sempre a noi, perché le abbiamo causate. << Siamo agnelli in mezzo ai lupi, bisogna stare restii come serpenti, e limpidi come colombe, e poi dobbiamo amare, amare, e ancora amare, e se qualcuno ci sta per ferire consideriamoci già armati perché non esiste spada più tagliente dell’amore >> (Gesù di Nazaret).
Non esiste protettore più importante, più potente di tutto ciò che ci circonda nel tempo, perché nello spazio tutto è compiuto, nello spazio tutto è. Credo che generazioni di specie, non siano altro che un battito di ciglia del Padre, per quanto l’uomo arcaico abbia pensato di edificare mura, castelli, templi, il Padre è molto oltre qualsiasi pietra, qualsiasi parola, il Padre è memoria, è coscienza, è luce, è sogno, il Padre è presente in ognuno, il Padre è il prossimo che incontri, il Padre è in te, il Padre è in noi.
La Passione
La Passione, Il Coraggio è Amore, il mondo ha bisogno di amore, pace è vita, nuova alba, alba dei giusti, coscienza viva in tutto. Sono cresciuto prima dai Francescani, in seguito dai Salesiani, scendevo le scale, salivo le scale, sempre mi inginocchiavo di fronte S. Domenico Savio, non dimentico nessun pianto, non dimentico nessuna gioia, il canto Don Bosco ritorna tra giovani e amor è sempre con me, insieme a Gesù, Gesù aiutami tu. La Luce è vittoria, in India, ospite da un albero dal buon frutto mi dissero, tu dovevi essere un’anima vicina a Gesù, io sono e vivo presso l’Immacolata Concezione, ogni notte mi rivolgo, e chiedo di pregare per noi, piccoli figli suoi. In India ho pregato con fratelli Musulmani, eravamo tutti insieme sotto la luna, ognuno con la propria fede, ognuno col proprio cerchio, ognuno col proprio petalo, petalo dello stesso fiore.
Non faccio distinzioni di religioni, non mi sento religioso, ma sento lo spirito del Padre in tutto, non conosco le ricorrenze, ma mi immergo sempre nei ricordi del Giordano, e mi trascino il fango ai piedi sopra tappeti di lussuosi alberghi. Un paio di mesi addietro sono tornato sia in Giordania, che in Israele, ma ho avuto paura, e non mi sono affidato al mondo. Quando scrivo, cerco traccia, per descrivere il momento. Oggi, ero al computer e mentre controllavo la email, all’improvviso le mie mani tremavano, il cuore gelava, sudavo freddo, quasi mi sentivo soffocare, come se stesse accadendo qualcosa di terribile alla mia famiglia. Ho telefonato prima a mia madre, poi a mio padre, in seguito a mio cugino, e tutto grazie a Dio era in ordine. Allora ho pensato, sarò stanco, e ho provato a riposare, ma non riuscivo a stare sereno, una grande ansia avvolgeva il mio spirito. Fino a prima, cercavo di capire, mi chiedevo se forse, visto che ieri sono uscito con un amico che non vedevo da tempo, ho pensato, sarà un calo dovuto alle birre bevute, e avevo accettato il mio malessere. Fino a quando mi ha telefonato mia cugina, dicendomi che si sentiva anche lei un po’ giù e mi proponeva di andare a visitare i Sepolcri, io ho dato piena adesione, come quando ti senti raffreddato la migliore cura è la cautela, quando mi sento giù, vuol dire che il mio spirito è ammalato, e la cura è la meditazione, e vicino casa c’è un ottimo posto dove meditare, il Monserrato. Poi in seguito, ho appreso che oggi veniva crocifisso Gesù, e tutto mi è stato più chiaro. Non sono religioso, ma amo lo Spirito a modo mio.
Non ci è chiaro che pur di distrarci prenderebbero a fuoco l’acqua. Vorrei sapere, i satelliti che molti hanno visto in Sicilia la notte del 23 Maggio alle ore 23, da dove sono stati lanciati e come ci sono arrivati? Torre Zefiro A, L.go Paisiello due la vendetta, ma andate a togliere il lippo dalla fontana. Siamo nati per amarci ma Ancora c’è gente che non riesce ad uscire dal personaggio. Fiori di strada, Catania.