Non bisognava dargli alcun minimo contributo, doveva perdere le speranze, esasperarsi, reagire e il gioco era fatto, il compimento di quel disegno ostile era realizzato. La vittima era consapevole di quello che intorno era tramato, e facendo tesoro di coloro che aveva incontrato, si concedeva ristoro continuando a fare per come era dedito marciare. Mattone su mattone, trarre dalla sconvenienza l’opportunità, in cuor suo sapeva di essere grato alla forza che il Signore gli aveva donato, continuava a creare nonostante le voci lo volessero diseredare. Sembrava non sentire alcuna provocazione, restava impassibile come sconoscesse l’intenzione, leggeva disperazione in coloro che non riuscivano accettare vocazione. Non era attratto dalle ricchezze, gli insegnamenti erano collegamenti, raggiungere l’obbiettivo, condividere lo rendeva vivo. La natura e l’essere umano gli erano fedeli, nell’avventura scorgeva quanta meraviglia si celasse agli occhi ignari dei privilegiati, cercavano emergere al cospetto dei disadattati. La notte pensava ai tanti ricordi e si affliggeva per come la storia si era fatta tersa e priva di accordi. Non si capiva come potesse restare dentro quella gabbia, reggere quella situazione così maldestra e fuori ogni funzione, ma il bagaglio era proprio lì, il valore di farcela, una promessa per quei sogni che a volte lo riportavano a messa. (Scritto Contemporaneo)
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Famiglia, momenti unici che solleticano la vita, intense sensazioni di liberazione
Amicizia, tante sfaccettature che ti fanno ridere e prendere coraggio riguardo l’inespresso. – Viale degli Uomini Illustri, Villa Bellini. Il valore di un’edera che si arrampica a un pino sembra cosa da poco, ma è tanta la gioia che provo nel godere di quell’impresa, lenta allarga l’orizzonte. Sconcerto di un gommato a coprire un atto incauto. Soccombono le radici, disidratate dall’impermeabilizzazione del suolo, reso un massetto armato. Basta macerie, basterebbe l’impiegare delle risorse con un ampio parere riguardo al periodo. Un Monumento di Pace, Il Giardino dentro il giardino, Un Bosco di emozioni, Ossigeno. (Etica)
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Costruire e immaginare, In Me Mago Agere. Il nuovo mondo è già qui, nell’infinita linea blu dell’orizzonte l’arcobaleno è un ponte. Piantare nuovi semi per nuove parole e nuove radici. Culla, oasi, amore. A-mors, senza morte, vita. Regia Padre Eterno, verso l’uno, l’universo, una porta e nuove ali per volare. Cosa ne avete fatto del mio volo?
La vita è l’arte dell’incontro, ci sono anime destinate a incontrarsi e rincontrarsi al di là del tempo e dello spazio, perché appartengono alla stessa famiglia animica. Siamo qui nello stesso abbraccio sul mare vicino al Castello. Chissà quante altre vite, volte senza ricordare ci siamo incontrati così. Resistiamo come anime eterne e libere.
Dalila Salonia
Museo dello Spazio Luogo Immaginario Catania Visionaria Ex Italcementi. Oggi scriverò, è un periodo così ripetuto che le parole sembrano perdere contenuto. La storia insegna, molti non tengono conto dell’insegna. Siamo ospiti di passaggio, affidato un dono che brilla nella verità. Essere in luce, alimentare ricerca, animo fertile, umile dimora manifesta riserva regale.
Ogni nome ha melodia. Nasim, Deriva dal persiano che significa brezza.